Dal 2014, circa 1,8 milioni di persone sono arrivate sulle coste europee in fuga dal loro Paese per sfuggire a persecuzioni, conflitti armati, violenze. Allo stesso tempo, un dibattito razzista che mantiene i pregiudizi contro gli immigrati ha avuto sempre più successo in Europa. Questo si traduce in un aumento del razzismo e della xenofobia che “gioca un ruolo chiave nell’esclusione e nella violazione dei diritti dei migranti nell’Unione Europea”. In questo contesto, è molto importante spingere per il cambiamento, per abbattere le barriere del razzismo e del disagio sociale e per promuovere una visione interculturale nelle nostre società.
Lo sport può rappresentare un buon fattore di inclusione per i gruppi socialmente svantaggiati, gli emarginati e le persone a rischio di discriminazione. Lo sport può essere uno strumento educativo veramente potente e un complemento a quanto viene fatto a livello istituzionale per promuovere vari valori come la tolleranza, la solidarietà, la cooperazione e una visione interculturale delle nostre società. Portando le persone, che di solito non interagiscono, a conoscersi, a parlare, a condividere un senso di appartenenza, lo sport può essere davvero utile. Permette a queste persone provenienti da diversi segmenti della popolazione di superare i discorsi di odio che possono sentire intorno a loro e quindi combattere qualsiasi forma di pregiudizio, razzismo e xenofobia.
È infatti essenziale nelle nostre società favorire gli scambi e il dialogo tra le persone, perché è la via per prevenire l’insorgere di potenziali pratiche discriminatorie e facilitare l’inclusione di persone emarginate come i migranti. A questo scopo, è particolarmente importante coinvolgere i giovani provenienti da diversi contesti per aprirli alle idee interculturali e farli diventare ambasciatori di un messaggio di tolleranza. Ecco perché il potenziale dello sport come strumento di formazione e di inclusione sociale deve essere massimizzato per affrontare gli ostacoli e le sfide della vita che queste persone stanno affrontando, realizzando programmi di empowerment e interventi di dialogo interculturale.
Ispirato dal successo di Mediterraneo Antirazzista, questo è stato l’obiettivo del progetto MATCH – Social Inclusion Opportunities, un progetto di 2 anni di Partenariato Collaborativo co-finanziato dal programma Erasmus+, che mira a migliorare l’inclusione sociale e le pari opportunità per i rifugiati, i richiedenti asilo, i migranti e i giovani locali svantaggiati, promuovendo e aumentando la partecipazione alle attività sportive.
Partner
Coordinatore: CESIE (Italia);
HANDALA (Italia);
FASTO University Of Sarajevo (Bosnia e Erzegovina);
EURICON (Paesi Bassi);
FOOTURA – Union for Development of Sports and Sport Culture (Bulgaria);
Greek Forum Refugees (Grecia);
Club Natacio Banyoles (Spagna).