Il progetto zen°zero, vince il premio CREATIVE LIVING LAB _ Qualità, Creatività, Condivisione promosso dalla Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del MiBACT.
Il progetto zen°zero si colloca in un contesto specifico, il quartiere San Filippo Neri, noto come ZEN2, costruito nella estrema periferia nord di Palermo. Il quartiere è separato dal resto del territorio urbano dalla cintura stradale che lo circonda e ne delimita in modo netto i confini ed è suddiviso a metà, anche dal punto di vista demografico, tra ZEN 1 e ZEN 2. In particolare lo ZEN 2, progettato nel 1969, da un gruppo di architetti coordinati da Vittorio Gregotti, nasce all’inizio degli anni ottanta e si presenta come un insieme omogeneo di edifici, denominati insulae. La storia dello ZEN è anche la storia della sua “stigmatizzazione”. Sin dalle sue origini è diventato uno dei quartieri simbolo della condizione delle periferie in Italia. L’obiettivo del progetto è alimentare la dimensione pubblica, creando uno spazio altro rispetto a quello chiuso e privato della casa e favorendo la nascita di luoghi possibili e non solamente fisici, in cui incontrarsi, riconoscersi e dove, attraverso l’introduzione di elementi di arredo, si favorisca la condivisione di momenti alternativi alla quotidianità. Il progetto zen°zero avrà luogo tra i cortili delle insulae, spazi interstiziali progettati come spazi comuni, per analizzare in che modo vengono vissuti, indagando sul concetto di limite tra spazio privato e comune.
Così si vuole determinare una trasformazione nelle forme d’uso infondendo valore alla proprietà collettiva, alle azioni spontanee che manifestano una progettualità e una pulsione costruttiva. Una delle prime azioni del progetto sarà quella di individuare e censire, attraverso una mappatura fotografica, gli “elementi” di arredo urbano e domestico con i quali gli abitanti dello ZEN2 hanno reso loro familiare lo spazio delle insulae. Questi “elementi” saranno ordinati in abachi, modalità che permette una catalogazione visiva di forma e contenuto, in cui figureranno elementi costruttivi, domestici, arredo urbano, spazi comuni.
Le associazioni, insieme agli attori coinvolti nel progetto, e la comunità locale contribuiranno a curarne la composizione e le relative restituzioni attraverso diversi medium: fotografia, video, infografica, disegno. In una seconda fase partiranno i laboratori di autocostruzione nei quali si realizzeranno oggetti removibili che saranno utilizzati per rendere ospitale e funzionale lo spazio delle insulae, enfatizzato il senso di riappropriazione dello spazio pubblico. All’interno delle insulae si organizzerà, con la partecipazione degli abitanti, un programma di proiezioni cinematografiche che consentiranno di trasformare la visione di un film in un momento di confronto in uno spazio pubblico. Inoltre verrà allestita, sempre nelle insulae, la mostra della ricerca fotografica e degli abachi sul quartiere e gli spazi interstiziali.
La diffusione delle proposte e dei risultati raggiunti, vedrà la creazione di una piattaforma condivisa tra comunità del quartiere, associazioni ed enti locali che abbia come nuovo punto di partenza gli abachi elaborati nel corso del progetto con la comunità. Questi, consultati nell’ottica di una scelta consapevole di futuri interventi di autocostruzione, renderanno evidenti le dinamiche che attivano relazioni tra gli abitanti e lo spazio che abitano.
Soggetto proponente: Associazione Handala
Soggetto partner: Associazione SudTitles
Staff:
Calogero Lo Piccolo _ Psicologo sociale
Flora La Sita _ Architetto
Vivian Celestino _ Architetto – Associazione Handala
Lara Salamone _ Architetto – Associazione Handala
Anna Costantino _ Psicologa sociale – Associazione Handala
Emanuele Piccardo _ Fotografo
Antonio Macaluso_Video maker
Simona Daria Ruffino_Visual designer
Laura Piraino _ Educatrice ambientale
Tatiana Lo Iacono _ Responsabile progetti SudTitles – Attivista Culturale
Giorgio Lisciandrello _ Programmer SudTitles – Attivista Culturale